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innocente viaggio dell'eroe

L’innocente è l’Archetipo che rappresenta l’energia vitale e creativa per antonomasia sia energeticamente, in cui porta la forza dell’entusiasmo smisurato e della fiducia, sia come elemento fondamentale per intraprendere qualsiasi iniziativa.

L’Innocente come archetipo del Viaggio dell’Eroe va incontrato ed integrato nella propria realtà personale, è lecito domandarci come facciamo ad accorgerci che uno di essi si sta manifestando in noi e nel nostro comportamento, oppure nel comportamento delle persone con cui ci relazioniamo?

Il segreto sta nell’imparare a conoscerli uno ad uno, sia nell’aspetto luce che nell’aspetto Ombra, quello che porta in sé le vere risorse di trasformazione.
Vediamo qui di seguito come possiamo imparare a riconoscere l’Innocente, il primo Archetipo del Viaggio dell’Eroe, che appartiene alla prima fase, quella dei Preparativi al Viaggio.

Infatti tutte le volte che decidiamo di impegnarci in una nuova impresa, lo facciamo con una sorta di innocenza, con spirito di ottimismo, di apertura e di entusiasmo, elementi assolutamente necessari allo scopo, visto che non si possono conoscere gli sviluppi futuri e dobbiamo per forza aver fiducia, per poter iniziare ad intraprendere il nuovo. Mi accorgo della sua ricchezza e gli sono particolarmente legata, perché nella vita di tutti i giorni mi dedico ai bambini come insegnante d’infanzia, e loro sono autentici maestri di vita che mi portano l’essenza dell’Innocente in ogni momento.

Credo che non avrebbe potuto esserci archetipo migliore per dare lo start-up ad un Viaggio iniziatico verso la conoscenza di sè, poiché rappresenta l’inno alla Vita, la gioia di vivere e la fiducia in se stessi, negli altri e nel mondo, visto che è quella parte di noi che possiede elementi come la fede e la speranza anche quando abbiamo la percezione di trovarci di fronte all’impossibile.

L’Innocente è l’ottimista che si identifica nel motto “io sono libero di essere te e me stesso”, ma soprattutto è la capacita mantenersi fedeli alle promesse fatte nell’infanzia, quelle legate ai propri sogni.
Iconograficamente l’Eroe tradizionale è di solito colui che giura fedeltà a un Re, a un Dio, a una causa, ad un amore… mantenere la promessa e restare fedeli a questo impegno originario è una caratteristica dell’eroismo, per cui questo giuramento resta per l’Innocente sempre vivo e sacro.
Personalmente amo chiamare l’Innocente anche Bambino Magico e Divino, poiché include quelle caratteristiche tipiche che permettono di tenerci stretti sogni, speranze e visioni, rendendoli sempre fruibili e magicamente reali. Del resto è solo nella condizione appartenente all’Io dell’Innocenza che accadono i miracoli: vedremo in seguito che tutti gli altri archetipi sono troppo occupati a cercare di conseguire e controllare i risultati.
E’ interessante sapere che, a prescindere dall’età anagrafica, ognuno di noi ha sempre vivo un Innocente dentro di sé. Per fortuna!
Esso è il “fanciullino” di Pascoliana memoria che continua a vivere dentro di noi anche quando è passata l’infanzia, poiché identifica proprio quel fare giocoso, felice ed aperto alla vita, ottimista e pieno di speranza tipico dei bambini, che al tempo stesso sono idealisti e ingenui.
È la parte romantica della nostra personalità, quella che ama sognare e sperare.

Quando questo l’Innocente è attivo viviamo nella beatitudine tipica dei primi anni di vita, quelli in cui, salvo le dovute eccezioni, abbiamo prima sperimentato l’amore assoluto ed incondizionato del grembo materno e successivamente la protezione, l’accudimento ed il sostegno di entrambi i genitori e del nucleo parentale, fino a quando non siamo stati in grado di badare a noi stessi.

In ogni caso, anche se questo non accade, non è detto che non possiamo conquistarci in seguito le doti prioritarie dell’Innocente, che è comunque un’energia presente in ciascuno di noi: questa energia sa che quella situazione ideale di sicurezza, serenità, amore, anche se non è stata personalmente sperimentata, è sicuramente possibile da qualche parte, in qualche tempo e quindi potenzialmente sperimentabile.
A volte è necessario che l’Innocente vada proprio risvegliato dentro di noi, perché rappresenta l’entusiasmo e può risultare un atteggiamento vincente per affrontare un momento o situazione delicata che si sta vivendo.
Come è altrimenti possibile che in alcuni casi questa energia vada contenuta e ridimensionata, poiché alcune sue caratteristiche rischierebbero di creare dei problemi.
Vediamo infatti come si manifesta nella sua parte Ombra, ovvero quella che fa emergere e/o incontrare i cosiddetti Draghi o problemi.
Nell’Ombra esso si trasforma completamente e diventa una forza profondamente egocentrica e dipendente dagli altri, incarnando l’auto-illusione, l’ingenuità e la fuga della realtà.

Partiamo dal presupposto che l’Innocente non concepisce la frustrazione e la delusione e vive nella perenne illusione che le cose non cambino.
Ha un concetto dell’esistenza paragonabile al Paradiso Terrestre.
E così è, fino a quando non viene ferito da una qualche situazione della vita.
Ciononostante è propenso a credere che tali esperienze negative non accadranno più, perchè tende a negare il Drago, cioè la realtà difficile, conflittuale e dolorosa: la sua aspirazione è quella di rivivere o recuperare una sorta di situazione primaria ideale, paradisiaca appunto, in cui ogni suo desiderio e bisogno sono soddisfatti.
Ma prima o poi deve confrontarsi con la realtà e con il cambiamento, specie se questo non è in linea con le sue aspettative.

Cosa accade all’Innocente con questo confronto?

Ebbene, avviene quello che si definisce il sacrificio dell’Innocente e dell’innocenza stessa, perché è un vero trauma per lui scoprire che la vita è più crudele e difficile di quanto si aspettasse.
Reagisce quindi con un atteggiamento decisamente negativo: se abbiamo visto che nega e fugge la realtà che non gli piace, perché imperfetta, in primis va ad attaccarsi alle abitudini, mantenendo un ottimismo stonato e fuori luogo.

L’Innocente è così ingenuo che non riconosce l’imperfezione che appartiene a lui e agli altri, nè quella che è propria della vita e dei rapporti umani.

Per lui non esiste, perché questa gli fa vivere la vita con angoscia insostenibile: riconoscere l’imperfezione significherebbe ammettere la propria vulnerabilità.
Solo che ad un certo punto deve per forza fare i conti con questa “realtà imperfetta” e comincia così ad entrare nel pessimismo, nel lamento ed assume un atteggiamento vittimista, adducendo la pretesa che le cose tornino come un tempo, che le persone tornino ad essere come prima…insomma è proiettato verso tutto ciò che era all’esterno, che da fuori gli dava sicurezza e che, suo malgrado, lo rendeva dipendente.
Si ritrova così con un nuovo confronto, quello con la Paura, la sua e quella altrui, ma nella sua identificazione egoica ed onnipotente, nel suo idealismo e nella sia ingenuità, non la riconosce e non riuscendo ad affrontarla si rivolta verso gli altri, dando finanche la colpa alla sfortuna che gli si è accanita contro.

Comincia a conoscere così altri aspetti dell’esistenza che non sono propri del Paradiso in cui credeva di vivere, ma angoscianti e tipici dell’Inferno: l’abbandono, la solitudine, il tradimento, la morte.

Tutto ciò si verifica di fronte a qualsiasi esperienza deludente e ci troviamo nella necessità di confrontarci con dei cambiamenti (ad esempio):
veniamo traditi dal partner, da un amico, da un fratello;
stiamo per perdere il lavoro oppure questo non offre più le soddisfazioni iniziali;
i figli ci deludono o ci mettono di fronte a realtà dolorose;
nella relazione di coppia cominciano i cedimenti e si è prossimi alla rottura perché il partner ci ha deluso e non lo riconosciamo né desideriamo più come prima.

Oppure quando noi stessi ci troviamo a riconoscere i nostri limiti e difetti e perdiamo la fiducia in noi stessi.
Ecco che ci si può confrontare anche con l’ombra profonda della depressione, che è la perdita di ogni entusiasmo ed energia vitale.
C’è però una cosa di questo archetipo che sorprende e che diventa la sua fondamentale risorsa: egli resta comunque fedele ai propri sogni ed i propri ideali, anche quando è molto difficile che questi possano realizzarsi.
Infatti quando l’energia dell’Innocente è in Ombra, nel percorso di trasformazione per portarlo ad “evoluto”, si focalizza in primis l’attenzione sul mantenere vivi i propri ideali e i propri sogni, mettendoli in comunicazione con la realtà, portando l’equilibrio tra la sana ambizione ed il necessario confronto coi limiti soggettivi ed oggettivi, con coerenza e rispetto di sé, sviluppando la capacità di mettersi in discussione anche nelle personali credenze e certezze.

L’Innocente nel percorso evolutivo impara ad accettare che l’altro non sta al mondo per soddisfare i suoi desideri ed a fidarsi dell’altro anche se questi desideri vengono disattesi.

Seppur subisce un tradimento egli resta aperto e fiducioso, perché ha imparato a riconoscere ed accettare che l’imperfezione è insita in tutte le cose e soprattutto in se stesso Impara a pensare in modo sanamente critico, riflessivo, autonomo.
Costruisce quanto fondamentale al percorso di crescita personale incamminandosi nel viaggio per diventare un adulto consapevole e genitore di se stesso, l’unico capace di proteggerlo e anche di farlo confrontare con la realtà dolorosa.
Così il suo motto diventa “io sono colui che crea della propria felicità”.
Il Viaggio alla scoperta di sé inizia quindi esigendo un grande paradosso:

non importa se all’inizio non siamo in grado di riconoscere la verità dall’illusione, ciò che importa è che non dobbiamo mai abbandonare i nostri ideali, rimanendo al tempo stesso pronti a sacrificare le nostre illusioni (il sacrificio dell’innocente) per poter crescere e imparare.

Hai per caso riconosciuto l’Innocente dentro di te? Se sì, comincia a dialogare con lui ascoltandolo attentamente e vedrai che ti porterà alla scoperta più grande di questa esistenza: te stesso e ciò che vuoi veramente.

Rosy Siani

Sono Rosy Siani, da qualche anno counselor media-comunicativo. Posseggo una laurea in Lingue ed attualmente sono insegnante d’infanzia. Ho messo a punto una metodologia per condurre consulenza, sia personale che di gruppo, con l’intento di aiutare più persone possibile e facilitare il percorso di consapevolezza-trasformazione interiore, utilizzando la creatività.

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Rosy Siani

Sono Rosy Siani, da qualche anno counselor media-comunicativo. Posseggo una laurea in Lingue ed attualmente sono insegnante d’infanzia. Ho messo a punto una metodologia per condurre consulenza, sia personale che di gruppo, con l’intento di aiutare più persone possibile e facilitare il percorso di consapevolezza-trasformazione interiore, utilizzando la creatività.

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