
La Colpa, una parola così comune nel nostro linguaggio quotidiano, sappiamo esattamente cosa racconta questa parola?
Quali sono le sensazioni e le suggestioni che affiorano quando in un discorso , o meglio, in una discussione ricorriamo all’uso di questo termine.
la colpa è il titolo di imputazione in base al quale un fatto è ascritto alla responsabilità di un soggetto giuridico in ragione della negligenza, dell’imprudenza (…) o a causa dell’inosservanza di specifiche regole cautelari espressamente codificate. (definizione Wikipedia)
Questa definizione non si avvicina neanche lontanamente al senso di frustrazione di mortificazione che proviamo quando ci sentiamo in colpa, o alla rabbia, al senso di ingiustizia che ci pervade quando ci ascrivono una colpa che sentiamo non appartenerci.
È evidente già da queste prime righe che la colpa si intreccia con molti altri sentimenti, stati d’animo, come una spirale che si intreccia con altre emozioni e creando un vortice interno doloroso
Si parla , in effetti di complesso di colpa.
Secondo la definizione psicologica di Treccani: la coscienza che un individuo ha della propria consapevolezza o responsabilità di un male commesso, o che crede (…) di aver causato(…) sensazione di rimorso.
A questo punto è doverosa una precisazione, non bisogna confondere la colpa con il senso di colpa. La prima deriva da un’azione commessa o omessa , il senso di colpa è una sorta di stato anticipatorio, ci annuncia che le cose potrebbero non andare come pianificato ma ancora non vi è certezza.
Nella nostra mente questo passaggio avviene rapidamente , commettiamo un’azione e ci sentiamo in colpa per cui sembrano essere la stessa cosa.
Ma cos’è che ci fa provare dolore?
Introduciamo qui il concetto di ruminazione; lo stato di sofferenza interiore è determinato da un continuo pensare e ripensare all’azione commessa ed omessa , al fatto che non si possa tornare indietro per cambiare gli eventi. Ma la nostra mente ci porta continuamente lì nel passato al momento del fatto, attraverso immagini, ricordi elaborando strade alternative. Come sarebbe andata se avessi agito così? Sarebbe stato diverso se avessi detto/fatto in quest’altra maniera. Non riesco a perdonarmi per ciò che è successo, sono stat* ingenu*, stupid*… (potremmo continuare con questi epiteti per giorni). Tutto ciò causa uno scollamento dalla realtà, non ci permette di vivere appieno il momento presente.
La colpa di per sé, come tutte le altre emozioni è neutra e la sua funzione principale è quella di metterci in guardia dagli eventi. Imparo dall’esperienza per modulare il mio comportamento in futuro e vivere meglio.
Nel caso un cui si cronicizza diventa limitante per noi .
Ok e allora che faccio?
La saggezza popolare ci dice : è inutile piangere sul latte versato.
L’accettazione è la cura.
Prima di arrivare all’accettazione però è necessario gestire l’emozione che per noi è diventata negativa, il ruminio. Familiarizzare con essa. Non è una cosa semplice perché riconoscere la colpa significa prendere atto delle proprie debolezze, mettere in dubbio sé stessi.
Mollare il controllo, mollare! Non siamo perfetti né onnipotenti.
Only human come recita una famosa canzone .
Counselor ad indirizzo Gestaltico, vedo il mondo in maniera integrata, ogni elemento materiale ed immateriale si interseca con l’altro e noi siamo una parte del tutto.
Counselor ad indirizzo Gestaltico, vedo il mondo in maniera integrata, ogni elemento materiale ed immateriale si interseca con l’altro e noi siamo una parte del tutto.
Accettazione, direi una parola magica che vale per tutto. Essenzialmente credo: accettare sè stessi. Interessante articolo
Si Anna è una parola tanto magica quanto semplice e così difficile da portare nella nostra vita quotidiana.
non accade una volta sola e poì va bene per sempre , è una decisione che prendiamo ogni giorno quando scendiamo dal letto , per ogni nostra azione o non azione.
oggi Accetto, adesso accetto… magari domani non accetto e va bene anche così. Lasciarsi andare è una chiaro atto di volontà 😉
Ho attraversato anni di sensi di colpa , ruminando sulle mie azioni. Poi un percorso personale mi ha condotto a trasformare ” il senso di colpa in accettazione e responsabilità.
Funziona! Eureka.
Peraltro le donne sono particolarmente “portate” a sentire la colpa , ma qui dovremmo aprire scenari differenti.
Grazie per la condivisione.
Maria Cristina, si funziona, con perseveranza, funziona, con dolore , funziona.
Sono contenta per la tua trasformazione, porta il tuo esempio nel mondo :)!!
Le donne e il senso di colpa è un connubio tossico che ancora non vede l’alba detta sua fine. Accadrà un giorno ma non è arrivato ancora il momento Approfittiamo di questo tempo per trovare l’armonia con il maschile ed il femminile dentro di noi , questa sarà la cura per il mondo. … magari mi hai dato lo spunto per un altro articolo o magari una discussione su questo tema , grazie 😉