
La primavera non è solo risveglio di un fiore ma un processo che richiede pazienza, coraggio e un intenso lavoro per replicare un “programma” che ci appartiene.
Finalmente la primavera sembra aver deciso di aprire le danze: sole, profumo di fiori, passeggiate nel parco e invito a godere del tempo. Ci stiamo preparando meteorologicamente e nella quotidianità a cui la pandemia ci ha abituato, ad un risveglio . Con tutte le cautele del caso pare sia giunto il momento di aprire i boccioli .
Risveglio
Qualunque fiore tu sia, quando verrà il tuo tempo, sboccerai.
Prima di allora, una lunga e fredda notte potrà passare.
Anche dai sogni della notte trarrai forza e nutrimento.
Perciò, sii paziente verso quanto ti accade e curati e amati, senza paragonarti o voler essere un altro fiore.
Poiché non esiste fiore migliore di quello che s’apre alla pienezza di ciò che è.
E quando ti avverrà, potrai scoprire che andavi sognando di essere un fiore che aveva da fiorire.
da: “Alle sorgenti dell’Essere” di Walter Gioia-MEB Ed 1996
L’atto del risveglio non ha a che fare solo con la primavera naturalmente ma ci appartiene. In senso proprio è il passaggio dal sonno alla veglia e in senso figurato è riprendersi da una qualsiasi inattività, numerosi sono i riferimenti al risvegliarsi che possiamo trovare tramite una semplice ricerca.
A mio avviso anche il percorso di Counseling può essere paragonato ad una fioritura, ad un risveglio: il counselor aiuta, invita, supporta, sostiene il cliente a sbocciare, a fiorire, lo accompagna nel viaggio che gli mostrerà il fiore che è dentro di lui, gli svelerà gli strumenti che già gli appartengono e dei quali necessita per affrontare le “fredde notti” che dovrà passare. Gli sarà accanto quando il cliente scoprirà “la pienezza di ciò che è”.
Ogni buon giardiniere sa che la natura ha i suoi tempi e così noi dobbiamo concederci il tempo necessario per conoscerci, “curarci e amarci”.
E oltre al tempo è necessaria anche una buona dose di coraggio poiché il processo di risveglio, quale esso sia, è un cambiamento.
Nel Counseling della Riprogrammazione esistenziale, su cui tornero’ nei prossimi articoli, il setting prevede 5 fasi : Narrazione – Indagine – Obiettivo – Deprogrammazione – Nuovo programma – Risorse, e il cambiamento trova definizione nella fase Nuovo programma o riprogrammazione, appunto, e per essere tale deve essere significativo. Il cliente accompagnato dal Counselor deve cioè operare un intervento genetico ( in quanto appartenente alla sua esistenza) sugli obiettivi, le strategie e le risorse necessarie, deve prendere consapevolezza e vivere il suo risveglio, acquisendo così un metodo di lavoro su se stesso che gli consentirà di affrontare e superare altre “lunghe e fredde notti “
Per ritornare all’esempio del fiore non basta cambiare la forma da gemma a fiore ma è necessario che il seme venga nutrito, investa energie e risorse che biologicamente gli appartengono e fiorisca nella sua pienezza.
La nostra intera esistenza segue dei cicli ben precisi che altro non sono che un programma senza il quale non saremmo potuti e non potremmo evolvere. E l’evoluzione non è forse un continuo risveglio?
Counselor della Riprogrammazione Esistenziale Mi rivolgo all’ambito personale, professionale, di gruppo e familiare laddove vi sia un disagio, un malessere o la necessità di fare chiarezza per intraprendere la via più felice per “essere fedeli al proprio compito e far arrivare al cielo la nostra statura”.
Counselor della Riprogrammazione Esistenziale Mi rivolgo all’ambito personale, professionale, di gruppo e familiare laddove vi sia un disagio, un malessere o la necessità di fare chiarezza per intraprendere la via più felice per “essere fedeli al proprio compito e far arrivare al cielo la nostra statura”.
Mi piace molto questo parallelo tra il risveglio della natura e il nostro interiore passando attraverso il Counseling. Grazie Anna
Grazie Anna per il commento, sì il risveglio ci appartiene.
Maria Cristina