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orfano - viaggio dell'eroe

Se l’Innocente è la parte di noi entusiasta, in grado di credere nella vita, di amare, sperare, l’Orfano ha da parte sua la capacità di staccarsi dai genitori e quindi il diventare autonomi e indipendenti, cercandosi un lavoro per guadagnarsi da vivere.

I primi due archetipi che si incontrano nel viaggio dell’Eroe sono l’Innocente e l’Orfano e sono due energie che definisco “bambine” poiché rappresentano la fase dell’infanzia fino ai 14 anni. Sono per questo molto correlate.
Quando questi due archetipi sono ben integrati dentro di noi, ci consentono di sviluppare un aspetto importantissimo nella vita di ognuno, che è la sicurezza.

Possiamo osservare che se l’Innocente ha la tendenza a credere che la purezza e il coraggio avranno sempre una ricompensa, l’Orfano da parte sua è convinto che i forti approfittino dei deboli e che di conseguenza i deboli siano costretti ad avere la peggio.

Cosa accade energeticamente nel modo di porsi di questi due archetipi? Quando l’Innocente si accorge di aver fatto uno sbaglio oppure subisce una sconfitta, si rialza poiché sente la speranza di poter riuscire, di poter tentare di nuovo ed avere un’altra chance.
L’Orfano invece, prova un profondo senso di solitudine, un grande dolore in tal senso, perché pensa che gli altri siano incapaci di prendersi cura di lui, poiché profondamente egoisti. Così sente fortemente l’abbandono e il tradimento, vivendo quindi un profondo senso di sfiducia, perché è un bambino a cui è mancata la protezione e il nutrimento da parte dei genitori o può addirittura aver subito violenze fisiche o psichiche.
Questa mancanza di protezione e nutrimento fa sprofondare in un dolore così grande che va a rompere l’incantesimo in cui viveva l’Innocente.

Senza dubbio la vita umana è piena di esperienze che attivano l’energia “Orfano”, nessuno ne è esente oppure sono le percezioni, non direttamente correlabile con la responsabilità dei genitori, visto che fa parte del processo della vita.
Pertanto, come l’Innocente non può evitare di far errori e di cadere, l’Orfano non può evitare di soffrire l’abbandono, salvo non prenda la decisione di vivere rinunciando a vivere la vita pienamente.

Questo Archetipo infatti si attiva ogni volta che ci si sente traditi o abbandonati da quelle che sono le figure o le situazioni di riferimento, cioè quando si viene abbandonati dall’amore della vita e che giurava amore eterno, oppure quando si ritiene di aver subito un’ingiustizia da un insegnante o, ancor peggio, se si scopre che le figure di riferimento ci denigrano.
E’ la tipica energia che rappresenta la “caduta”, il fallimento.
Ecco che con queste premesse, l’atteggiamento predominante che emerge da questo tipo di sentire è quello della rinuncia, del mollare prima ancora di mettersi in gioco, con il grosso rischio di farci l’abitudine a “mollare”.
Tant’è che a furia di rinunce e privazioni, l’Orfano può arrivare a perdere la speranza (afflato che appartiene all’Innocente), diventando arido, freddo, cinico e diffidente ed addirittura ribelle, ostinandosi a non voler essere salvato.

Soffre per questo motivo moltissimo “l’autorità” e la vive criticamente, poiché la accusa di non essere stata abbastanza presente ed accudente.

In realtà l’Orfano desidera essere salvato, ma non lo chiede perché deve fare da solo, deve farcela da solo: lui non ha bisogno di nessuno, soprattutto di chi cerca di prendersi cura di lui.

Qui si evidenzia la prima sfida per l’Orfano che è quella di assumersi la responsabilità della propria sofferenza, accettando di essere ciò che è, con i propri limiti, imparando finalmente ad affrontare la frustrazione dell’abbandono cominciando a chiedere aiuto.

Altra grande sfida – o salto evolutivo – che questo archetipo fa compiere negli individui, è relativo all’accettazione di essere umani e mortali, processo che avviene quando si rinuncia all’infantile desiderio di stare sempre con i genitori, cominciando così a crescere.
Nel momento in cui l’Orfano impara a mettere da parte l’idea di essere immortale, può imparare a “vivere e morire e rifiutare di essere un Dio per essere un Uomo...” (A. Camus) e grazie alla fede in se stesso e nel suo potenziale può partire alla ricerca della sua missione.
L’energia di questo Archetipo infatti fa sviluppare grandi doni quali l’autonomia e il senso pratico, perché sa attivarsi egregiamente per un progetto o un lavoro, soprattutto se ha compreso di essere in grado di portarlo avanti.
Allo stesso tempo diventa capace anche di intraprendere delle belle collaborazioni con coloro che hanno sofferto come lui, perché può trovare sollievo solo con chi sente orfano alla pari: sotto questo aspetto attiva una delle sue risorse-talenti migliori che è la cooperazione tra simili, come lui mortali e per questo bisognosi gli uni degli altri.
Il processo di immedesimazione con gli oppressi e i deboli lo porta alla ricerca di soluzioni, per cui lavorando nel sociale ha larghe possibilità di successo visto che porta con sé anche il grande dono della solidarietà e dell’empatia verso chi soffre.

Quando invece è attiva la parte ombra di questo archetipo, siamo di fronte alla vittima, che dà agli altri la colpa della propria incapacità e si aspetta, sia dagli altri che dalla vita stessa, un trattamento speciale, poiché secondo il suo punto di vista ha subito solo danni e torti.
Quando domina l’Ombra dell’Orfano si presenta anche un atteggiamento aggressivo perfino nei confronti di chi cerca di offrire aiuto, facendo così del male a se stessi e all’altro nello stesso momento.
Oppure può accadere di crollare e diventare apatici, rinunciatari e incapaci di impegnarsi in qualsiasi attività, in quanto il pensiero di esseri immeritevoli e sfortunati è dominante.

E’ molto importante non restare troppo a lungo in questo stadio di sofferenza, perché un eccesso di senso di abbandono induce a sviluppare uno smisurato bisogno di essere amati ad ogni costo o ad assumere atteggiamenti ribelli e autodistruttivi che, visto anche il grande senso d’indegnità, portano la persona a sentire il peso della solitudine in maniera smisurata.
Inoltre questo lato ombra può portare a tradire sia gli altri che i propri valori, esercitando così un auto-tradimento ed arrivando a sviluppare nel tempo un falso sé o falsa identità, ovvero una maschera capace di nascondere se stessi così bene agli altri da rendersi alieni perfino a se stessi.

Perchè più si cerca di difendersi dalle ferite vivendo in maniera cinica, falsa e insincera tanto più si diventa Orfani e delusi, con un senso di identità inesistente e grande senso di vuoto interiore.

Compito del lavoro su questo archetipo è quello di imparare a chiedere senza critica e soprattutto senza lamentarsi, esprimendosi nel riconoscimento dei propri reali bisogni.
Inoltre si deve trasformare il senso di ingiustizia in fiducia, attivando la giusta dose di energia dell’Innocente per guardare al futuro con una visione rinnovata, non tralasciando il giusto volume di Orfano, che è capace di rendere questo futuro concreto.

Grazie all’integrazione consapevole di queste due energie ecco che si attiva la sicurezza di cui ho parlato all’inizio, quella necessaria a proseguire il proprio cammino e compiere la propria missione, sapendo che si può contare, oltre che sugli altri, anche sulla propria presenza e abilità, diventando così genitori di se stessi ed agire nella consapevolezza che la vita è degna di essere vissuta anche se in fondo non è così perfetta!

 

Rosy Siani

Sono Rosy Siani, da qualche anno counselor media-comunicativo. Posseggo una laurea in Lingue ed attualmente sono insegnante d’infanzia. Ho messo a punto una metodologia per condurre consulenza, sia personale che di gruppo, con l’intento di aiutare più persone possibile e facilitare il percorso di consapevolezza-trasformazione interiore, utilizzando la creatività.

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Rosy Siani

Sono Rosy Siani, da qualche anno counselor media-comunicativo. Posseggo una laurea in Lingue ed attualmente sono insegnante d’infanzia. Ho messo a punto una metodologia per condurre consulenza, sia personale che di gruppo, con l’intento di aiutare più persone possibile e facilitare il percorso di consapevolezza-trasformazione interiore, utilizzando la creatività.

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