
La vita di tutti noi è costellata di relazioni: la famiglia, i compagni di vita, gli amici, l’ambiente professionale, i vicini di casa e quella con gli animali.
Voglio fermare lo sguardo proprio su quest’ultima: la relazione con l’animale domestico, una relazione per chi la vive, che mai come in questo tempo è stata un grande supporto per alleggerire la quotidianità.
Negli ultimi mesi ho avuto modo di affrontare con una persona la perdita prevista ma improvvisa del suo cane. Mi ha parlato a lungo della tristezza che l’accompagna, del senso di vuoto, di abbandono, giorni che sente di vivere in modo incompleto. Manca molto la cerimonia dei gesti quotidiani, il rientro a casa è doloroso e la sensazione intensa di sentire comunque la presenza del cane in casa, tra le gambe, sul divano.
Il rapporto che si instaura tra la persona e l’animale è un rapporto peculiare, regolato da norme di comportamento e comunicazione uniche; la comunicazione non verbale che inevitabilmente contraddistingue questa relazione è tipica ed esclusiva per quella coppia di “partner” ed il percorso che entrambi compiono per conoscersi porta ad un legame profondo. E’ una relazione nella quale l’uno si specchia nell’altro. L’animale domestico non è più solo compagnia ma risorsa per migliorare il proprio stile di vita. Da qualche tempo ha preso piede una forma di counseling chiamato Pet Counseling che grazie all’esperienza di incontro e confronto con un animale consente al cliente di beneficiare di nuove modalità per relazionarsi con se stesso e gli altri.
Ogni perdita, ogni dipartita sappiamo che è un lutto che va affrontato anche esprimendo le emozioni che si provano ed elaborando le naturali reazioni che ne scaturiscono.
Nel caso in questione la consapevolezza che tutto quanto era in suo potere per salvaguardare la salute del cane è stato fatto, ha mitigato e se vogliamo addolcito il dolore e agevolato l’accettazione della sofferenza , ora pero’ si pone il dilemma classico di chi non può vivere senza un compagno a quattro zampe ma teme di tradirne la memoria e chi non ne vuole più sapere o non può occuparsi di un altro animale pur volendo o la paura di aprirsi ad una nuova relazione affettiva.
Non potendo occuparsi di un altro animale per questioni familiari ma sentendo forte il desiderio di mantenere aperta la porta verso questo mondo, il lavoro insieme è andato verso altri modi per ridistribuire questo amore, ampliarne i confini, ripensarlo in una forma più ampia; il nostro tavolo di lavoro si è riempito di opzioni: fare volontariato ad esempio o occuparsi degli animali di altre persone o di entrambe attraverso la Pet Therapy.
Come spesso accade nel counseling un momento di disagio, di sofferenza è diventato scintilla per accendere il motore della creatività, dell’immaginazione.
Per comunicarmi la sua scelta ha usato queste parole: ” Sai che non ci avevo pensato ma potrei essere io a fare compagnia a loro”. Non era necessario pensarci, l’idea era già dentro di lei , doveva solo vederla con più luce. E’ il Counseling, bellezza.
Ecco che il tempo passato con un animale ed il legame o relazione che con esso si crea lascia in eredità non solo il dolore per la perdita e la dolcezza dei ricordi ma la capacità di aprirsi agli altri, di continuare ad alimentare l’amore, di vedere altri orizzonti e altre relazioni.
Counselor della Riprogrammazione Esistenziale Mi rivolgo all’ambito personale, professionale, di gruppo e familiare laddove vi sia un disagio, un malessere o la necessità di fare chiarezza per intraprendere la via più felice per “essere fedeli al proprio compito e far arrivare al cielo la nostra statura”.
Counselor della Riprogrammazione Esistenziale Mi rivolgo all’ambito personale, professionale, di gruppo e familiare laddove vi sia un disagio, un malessere o la necessità di fare chiarezza per intraprendere la via più felice per “essere fedeli al proprio compito e far arrivare al cielo la nostra statura”.